
Webuild Library
Toscanini. La vita e il mito di un maestro immortale
La magia di Toscanini, un dono per l’umanità
Genio, valori profondi e non negoziabili, lavoro, eccellenza realizzativa in ogni attività. Potrebbero essere queste le parole che riassumono la natura e la grandezza di Arturo Toscanini, di cui ricorre nel 2017 il centocinquantesimo della nascita e il sessantesimo della scomparsa.
Talento italiano assoluto e precoce, nato da modeste origini e diventato il direttore d’orchestra più celebrato al mondo grazie al carisma e all’autorevolezza, ma anche a una profonda umiltà nell’accostarsi all’arte.
Lavoratore instancabile, innovatore inesauribile, era mosso da una passione capace di infondergli continuamente energie nuove, nello studio delle partiture come nelle sale da concerto e nei teatri d’opera, lungo le infinite tappe delle tournée.
Fiero della sua indole così profondamente italiana e mediterranea, è stato un cittadino del mondo che ha consacrato la sua esistenza a principi ancora attualissimi, primo fra tutti quella della responsabilità morale e civile dell’artista. La musica – studiarla e dirigerla, eseguirla e trasmetterla al pubblico – fu per lui stile di vita e ispirazione, lo strumento per comprendere il mondo e crearne uno migliore, intriso di bellezza e poesia.
Nel 1943, in uno dei momenti più tetri della storia, mentre tragedie di massa dilaniavano il pianeta e per milioni di persone la speranza si era ridotta ormai solo a una parola, Arturo Toscanini registrava a New York Hymn of the Natione, un filmato per trasmettere alle generazioni future un messaggio di pace, libertà, passione e capacità di esecuzione.
Sono questi i valori che ci hanno spinto a vedere in Toscanini un campione di eccellenza italiana e un esempio di democrazia e di capacità di generare benessere per chi usufruisce delle sue “opere”.
Gli stessi valori che hanno ispirato il nostro lavoro in tutto il mondo, nel corso di più di cento anni, per la costruzione di grandi infrastrutture complesse, in grado di facilitare il progresso dei Paesi e la crescita economica e sociale.
Pietro Salini
Amministratore Delegato Webuild
«Ci sono stati, certo, altri grandi direttori… ma il Maestro fu l’unico che sapeva farti suonare meglio di quanto tu stesso ti credessi capace. Questo dono è concesso soltanto agli dèi, e in questo senso lui era un dio».

Toscanini. La vita e il mito di un maestro immortale
Arturo Toscanini: il titano italiano
Antonio Pappano
Ogni direttore d’orchestra – anche chi, come me, è nato in Gran Bretagna e cresciuto negli Stati Uniti – deve prima o poi confrontarsi con il fantasma di Arturo Toscanini. Solo a pronunciarne il nome si materializzano davanti a noi la definizione stessa di autorità direttoriale e la storia del teatro lirico italiano. È innegabile: la natura di Toscanini era tipicamente latina e melodrammatica, anche se per tutta la vita cercò – in modo quasi ossessivo – di far andare d’accordo l’indole mediterranea con una cura maniacale dell’esecuzione musicale, che era di una precisione chirurgica. Provava e riprovava, forgiando l’esecuzione a un punto tale che i suoi musicisti venivano letteralmente scolpiti nella forma che lui aveva in mente. La sua esattezza si accompagnava a un immenso senso della drammaturgia e della storia. Quando pensiamo che quest’uomo diresse le prime mondiali dei Pagliacci, della Bohème, della Fanciulla del West e di Turandot, restiamo ammutoliti.
Toscanini. La vita e il mito di un maestro immortale