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10 giugno 2020

Pietro Salini: rilanciare il made in Italy delle infrastrutture per ridisegnare le città e creare lavoro e benessere

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Milano, 10 giugno 2020 – Un progetto di lungo termine, una visione strategica: è questo quello che Pietro Salini, CEO Webuild, reputa prioritario per Roma e per le infrastrutture italiane in generale, come sottolineato in un intervento a “Visioni Romane”, progetto ideato e curato dallo studio TARI-Architects, con l’obiettivo di instaurare un dibattito a più voci sulla condizione dell’architettura della capitale italiana. “Le grandi opere - ha dichiarato Salini - si fanno e si fanno in fretta se rientrano in una strategia di lungo termine, rispondendo ad una visione di sviluppo lungimirante. Questo è quanto mi auspico che venga recepito presto anche in Italia, paese delle grandi occasioni mancate. Dobbiamo imparare a rimettere i nostri infiniti talenti al servizio dell’ordinario. Nel tempo in cui in Italia si dibatteva se fare o non fase il ponte sullo Stretto, come Webuild  abbiamo portato a termine il secondo e il terzo ponte sul Bosforo. E mentre a Roma esplodeva la polemica sul nuovo stadio di calcio, in Qatar abbiamo costruito uno stadio che ospiterà i prossimi Mondiali, uno degli stadi più sostenibili mai realizzati al mondo. Insomma, l’Italia potrebbe essere la destinazione ideale del meglio che l’industria delle infrastrutture può offrire. Un made in Italy delle infrastrutture al servizio dei bisogni del nostro paese”.

Ripensare alla qualità della vita nelle città è alla base di ogni progetto, secondo Salini. “Alcune città sono piccole o medie città autosufficienti una dentro l’altra - ha proseguito -. Ma Roma non è cosi, ha un unico centro e spostarsi diventa un viaggio. Un confronto internazionale? Copenhagen, dove abbiamo inaugurato pochi mesi fa la nuova linea metro Cityringen, fino al 1970 era una città trafficata, con un porto tra i più inquinati d’Europa. Ma si è deciso di pensare prima al sistema di mobilità e poi alla costruzione di nuovi quartieri, progettando luoghi urbani innovativi che le persone potessero vivere, come il termovalorizzatore ideato con una pista da sci per diventare spazio della comunità dove fare sport. Non si può e non è pensabile lasciare ai centri commerciali la funzione di luoghi di incontro, un modello che dimostra la mancanza di visione che ci sta sopraffacendo. Come cittadini dobbiamo reagire all’incuria, e Roma deve salvare il suo centro storico senza paragoni, ma anche le sue periferie che sono la grande scommessa urbana dei prossimi decenni e che devono essere cucite e fertilizzate con delle strutture pubbliche, recuperando edifici spesso abbandonati come ex aree industriali, militari o ferroviarie, che possono diventare nuovi spazi di riqualificazione per la città e di nuova vivibilità dei quartieri.

Un disegno che deve basarsi sull’esempio di successo del nuovo Ponte di Genova, che il Gruppo, insieme a Fincantieri, sta completando a tempi record. Un modello, sottolinea Salini, che non ha eliminato le regole ma le ha applicato tutte, ma con una forte volontà condivisa di realizzare l’opera. “Negli ultimi 5 anni abbiamo potuto spendere solo 4 miliardi con l’attuale codice degli appalti. Questo sistema di regole oggi non funziona, e non possiamo più permetterci di rinunciare a lavori che rendono moderne e sostenibili le nostre città. Ho avuto molto da questo Paese di cui mi sento debitore, per questo voglio dare il mio contributo per rilanciare la voglia di investimento. La sfida del ponte deve essere replicata in altre opere, serve un impegno quotidiano per fare opere legalmente e bene, questo è quello che c’è stato a Genova. La lezione per il Paese è che si può fare, abbiamo risorse e possiamo indebitarci, ma lo dobbiamo fare con una visione intelligente. Cambiare è possibile e i processi di modernizzazione urbana sono spesso la scintilla di una rivoluzione culturale che porta con sé crescita economica e benessere”, ha concluso Salini.

Pietro Salini: rilanciare il made in Italy delle infrastrutture per ridisegnare le città e creare lavoro e benessere

Materiale informativo - Progetto Ponte sullo Stretto di Messina
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