21 maggio 2015
Pietro Salini: sviluppo infrastrutturale indispensabile per evoluzione del commercio estero

21 maggio 2015 - “Oggi è sempre più evidente che non c’è commercio o scambio globale senza adeguato sviluppo infrastrutturale”, ha dichiarato Pietro Salini, Amministratore Delegato Salini Impregilo, intervenendo al convegno organizzato a Roma il 21 maggio dall’ICE, Istituto per il Commercio Estero, per la presentazione del XIII rapporto “Evoluzione del Commercio con l’estero per Aree e Settori”. “Dimostrazioni esemplari di questo sono il canale di Panama o il Terzo Valico per collegare il Mediterraneo all’Europa attraverso il porto di Genova. Altro esempio di collegamento strategico tra hub del Mediterraneo e Europa alternativo al sistema nord europeo potrebbe essere il Ponte di Messina”, ha dichiarato Salini che ha sottolineato l’importante opera svolta dall’ICE e dalle altre strutture pubbliche per lo sviluppo del Made in Italy e del nostro commercio con l’estero.
“Mi piacerebbe vedere il nostro Paese - ha aggiunto Salini - occuparsi sempre più del suo patrimonio di imprese piccole o grandi che siano, con un sistema Paese in grado di rafforzare un processo di esportazione strutturale”.
I 110 anni di Salini Impregilo raccontano una storia di presenza estera che rappresenta oggi il 90% del fatturato del Gruppo, di 4,2 miliardi di euro nel 2014. “La continua espansione dell’azienda è supportata oggi dal suo background di grandi infrastrutture complesse e dalla sua dimensione globale - ha detto Pietro Salini -, ma quando abbiamo iniziato è stato sicuramente più difficile esportare la nostra esperienza. Gli italiani sono sempre stati esportatori avventurosi in tutto il mondo, in grado di partire con piccole attività e costruire grandi imperi. L’Italia è piena di storie di successo”, ha evidenziato l’AD del Gruppo, che conta oltre 34.500 dipendenti in 50 Paesi. “Basti pensare al caso dell’Etiopia dove il sistema di dighe che stiamo costruendo per il governo locale ne sta facendo un paese non più famoso per la fame ma esportatore netto di energia. Con evidente miglioramento non solo della bilancia commerciale ma soprattutto delle condizioni di vita della popolazione locale”.