29 luglio 2022

Webuild risultati al 30 giugno 2022

COMUNICATI STAMPA

 

OTTIMA PERFORMANCE COMMERCIALE E SOLIDI RISULTATI FINANZIARI, IN ANTICIPO RISPETTO AL PROGRAMMA, A DIMOSTRAZIONE DELLA RESILIENZA DEL GRUPPO 

CONFERMATA LA GUIDANCE 2022

PORTAFOGLIO ORDINI IN CRESCITA AD OLTRE €47 MILIARDI; COPERTO CIRCA IL 95% DEI RICAVI 2022-2024

€8,1 MILIARDI DI NUOVI ORDINI ACQUISITI DA INIZIO ANNO IN GEOGRAFIE A BASSO PROFILO DI RISCHIO QUALI EUROPA, AUSTRALIA E NORD AMERICA; SUPERATO IL TARGET PER L’ANNO 

RISULTATI ECONOMICO-FINANZIARI IN CRESCITA:
•    RICAVI : €3,9 MILIARDI (+24% RISPETTO AL PRIMO SEMESTRE 2021); 72% DEI RICAVI ALL’ESTERO E IL 28% IN ITALIA
•    EBITDA1: €251 MILIONI (+33% RISPETTO AL PRIMO SEMESTRE 2021); EBITDA MARGIN: 6,5% (6,0% NEL PRIMO SEMESTRE 2021)
•    UTILE NETTO1: €64 MILIONI (+€103 MILIONI RISPETTO AL PRIMO SEMESTRE 2021)
•    INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO: €397 MILIONI (€540 MILIONI NEL PRIMO SEMESTRE 2021)

80.000 OCCUPATI TOTALI NEL MONDO; 45% DEI DIPENDENTI DEL GRUPPO UNDER 35

TARGET DI RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI CO2 VALIDATI DALLA SCIENCE BASED TARGET INIZIATIVE (SBTI) 

PROSEGUE L’IMPEGNO PER UNA COSTANTE SICUREZZA DEI LAVORATORI

 

 

Milano, 29 luglio 2022 – Il Consiglio di Amministrazione di Webuild (Euronext Milan: WBD) ha approvato ieri la Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2022 nonché esaminato i “Dati Consolidati Adjusted1” al fine di comparare l’andamento gestionale su base omogenea.

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In uno scenario globale ancora molto complesso, accompagnato da una forte spinta inflazionistica, i risultati conseguiti dal Gruppo Webuild nel corso del primo semestre ne avvalorano la forte resilienza.

I nuovi contratti acquisiti o progetti per cui il gruppo è risultato miglior offerente, da inizio anno, ammontano a complessivi €8,1 miliardi, ed includono opere dal rilevante contenuto ingegneristico e di valore strategico per i territori di riferimento, come il  progetto ferroviario Inland Rail in Australia, o anche la realizzazione della Strada A303, vicino Stonehenge, nel Regno Unito, progetto al cui servizio il Gruppo potrà mettere il track record maturato in ambito di salvaguardia di patrimoni archeologici.

Il portafoglio ordini al 30 giugno 2022 si attesta a €47,2 miliardi, di cui €38,5 miliardi relativo a construction, coprendo circa il 95% dei ricavi target per il 2022-2024, ben bilanciato in geografie a basso rischio quali Italia, paesi dell’Europa Centrale e del Nord, Stati Uniti ed Australia - paesi che costituiscono circa il 74% del backlog.

In Italia, dove Webuild grazie anche al Progetto Italia è il principale player del mercato, sono attesi circa €16 miliardi di ulteriori investimenti in grandi opere finanziati dal PNRR, di cui €2,7 miliardi con i tender già in corso.

La qualità del portafoglio ordini, il lavoro svolto in partnership con i propri clienti e la filiera, come anche l’efficacia nella gestione dei contratti, della supply chain e il piano di cost savings in corso di attuazione, si sono confermati come leve di crescita e resilienza, consentendo di contrastare l’impatto delle dinamiche inflattive. A livello operativo, il Gruppo ha registrato performance robuste, chiudendo il primo semestre con risultati in continua crescita. I Ricavi crescono del 24%, a €3,9 miliardi; l‘EBITDA cresce del 33%, a €251 milioni, nonostante lo scenario di riferimento attuale. Oltre l’80% dei ricavi è stato generato in area geografiche quali Italia, paesi dell’Europa Centrale e del Nord, Stati Uniti ed Australia come risultato della politica di derisking adottata negli ultimi anni.

Inoltre, Webuild è ben posizionata per fronteggiare l’incremento dei tassi di interesse. Il collocamento del primo “Sustanaibility Linked Bond”, pari a €400 milioni avvenuto a gennaio, ha contribuito ad ottimizzare ulteriormente il profilo del debito corporate, che presenta oltre il 90% delle scadenze a partire dal 2024 e la componente a tasso fisso a oltre l’85% del totale.

Sono proseguite le attività per lo sviluppo dei business adiacenti, tra cui le manutenzioni e il progetto “Acqua per la Vita”. Per fare fronte all’emergenza idrica in Italia, Webuild si è fatto promotore di un progetto con soluzioni concrete, da avviare nel breve termine, come la costruzione di desalinizzatori per la produzione di acqua potabile da quella del mare. Ad oggi, in Italia, solamente il 4% dei consumi totali riguarda acqua desalinizzata, con nove capoluoghi che hanno l’acqua razionata e il 32% della popolazione che lamenta scarsità di acqua potabile. Seguendo l’esempio della Spagna, con una produzione del 56% di acqua desalinizzata rispetto al consumo totale, Webuild si propone quale interlocutore con il know-how necessario, anche con la controllata Fisia Italimpianti, per poter gestire i fondi stanziati legati all’approvvigionamento e gestione sostenibile delle risorse idriche.

Gli ottimi risultati raggiunti nel primo semestre dell’anno, nonché il solido backlog e la strategia commerciale del Gruppo con forte posizionamento in diverse geografie a basso rischio, oltre alla leadership nel mercato domestico, consentono di confermare i target per il 2022-2024.  

Al raggiungimento di tutti questi obiettivi, contribuisce l’impegno di Webuild a supporto dell’innovazione tecnologica, dell’occupazione e dell’attrazione di giovani, leve strategiche per il percorso di crescita sostenibile del Gruppo.

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AVANZAMENTO DEI RISULTATI SUI TARGET ESG 2022-24

L’integrazione dei fattori ESG nel business permea completamente la strategia commerciale, l’organizzazione e i processi operativi, come tra l’altro confermato dai numerosi rating ESG assegnati dalle principali agenzie internazionali.

Nel primo semestre 2022, Webuild è stata confermata nel ranking dei Leader della Sostenibilità 2022, stilato dal Sole24Ore e da Statista, e nella classifica europea dei Climate Leaders 2022, elaborata da Statista in collaborazione con il Financial Times. Inoltre, Webuild è entrata a far parte dei “Leader” dell’Integrated Governance Index 2022, l’indice che misura annualmente le pratiche di governance ESG delle principali aziende italiane.

Prosegue il percorso di Webuild per la decarbonizzazione. Nel triennio 2019-2021 sono state ridotte le emissioni di gas serra per 336 mila tonnellate, considerando sia le emissioni derivanti dalle attività svolte nei cantieri e nelle sedi (scope 1 e 2) sia le emissioni legate alle attività della supply chain (scope 3). Proseguendo con l’impegno di combattere il cambiamento climatico, Webuild ha ottenuto l’approvazione dei nuovi target di riduzione delle emissioni di CO2 da parte di Science-Based Target Initiative, iniziativa sviluppata tra l’altro da CDP (già Carbon Disclosure Project) e United Nations Global Compact (UNGC). L’approvazione dei nuovi target conferma la bontà dell’approccio del Gruppo, che punta a ridurre le emissioni scope 1 e 2 del 47% e scope 3 del 15% entro il 2030, con baseline il 2019.

L’impegno per garantire costantemente le migliori condizioni di salute e sicurezza si conferma al centro della strategia del Gruppo, con una riduzione nel semestre dell’indice di frequenza degli infortuni (LTIFR) di oltre il 35% rispetto alla baseline del 2017, in linea con il target del -40% previsto entro fine anno. Questi importanti risultati sono il frutto di un costante investimento in programmi dedicati allo sviluppo di una cultura della sicurezza in tutti i luoghi di lavoro, come il pluripremiato Safety Builders Program, che proprio nel primo semestre 2022 ha superato quota 10 mila persone coinvolte nei cantieri. Accanto a questo importante tassello, si sta accelerando altresì lo sviluppo di soluzioni innovative in grado di migliorare – attraverso l’impiego sempre più pervasivo della tecnologia – la sicurezza degli impianti, dei macchinari e delle aree di lavoro maggiormente a rischio, anche ricorrendo a nuove modalità di addestramento “immersivo” dei lavoratori grazie a simulatori 3D in realtà virtuale.

L’innovazione non riguarda solo la safety, ma l’intero spettro delle attività aziendali. Nell’ultimo quinquennio sono stati investiti oltre 110 milioni di euro in innovazione, ricerca e sviluppo, con ben 290 dipendenti impegnati mediamente ogni anno su tali attività. Nello stesso periodo sono state sviluppate oltre 100 soluzioni innovative a supporto dell’intero ciclo di vita del business: dalle tecniche di progettazione delle opere alle modalità e materiali impiegate nelle fasi di costruzione, passando per l’innovazione degli aspetti Health & Safety e per la digitalizzazione dei cantieri. Molte delle innovazioni sviluppate negli ultimi anni sono inoltre finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, in quanto permettono di ridurre i consumi energetici – e i relativi costi – abbattendo al contempo le emissioni in atmosfera.

La creazione di nuova occupazione nonché l’attrazione, sviluppo e retention delle risorse umane rappresenta un elemento strategico, specie in una fase di espansione delle attività come quella in corso. Nell’ultimo anno la forza lavoro media è incrementata di circa 10 mila unità, con 80.000 occupati diretti ed indiretti, mantenendo un forte focus sulla diversità. Prosegue il piano “Next-Gen” lanciato nel 2021 dedicato a giovani talenti in Italia e nel mondo, per contribuire a formare le nuove generazioni e a creare occasioni di occupazione e sviluppo professionale nel settore delle infrastrutture - oggi il 45% dei dipendenti diretti del Gruppo è rappresentato da giovani con meno di 35 anni. Il piano comprende programmi di collaborazione con università italiane e internazionali, iniziative di ricerca e innovazione con focus su diversità e sostenibilità, scuole tecniche rivolte alla formazione e impiego di operai specializzati. Tra le attività di punta del piano, il “Premio Alberto Giovannini”, programma pluriennale volto a supportare l’attrazione di giovani talenti e, attraverso loro, a favorire l’innovazione e la digitalizzazione nel settore Infrastrutture. Cresce anche l’impegno del Gruppo a favorire la presenza delle donne in un settore fortemente caratterizzato dalla presenza maschile: in Webuild, le donne rappresentano oggi il 36% della forza lavoro sulla corporate.

 

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DATI ECONOMICI CONSOLIDATI AL 30 GIUGNO 2022 ADJUSTED

I ricavi adjusted, relativi al primo semestre 2022, sono pari a €3.873 milioni (€3.129 milioni nel primo semestre 2021), e segnano una crescita su base annua di €744 milioni pari al 24%.

I principali contributi sono riferibili allo sviluppo delle attività operative in Italia, che beneficiano, tra l’altro, dei positivi effetti derivanti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, tra cui l’Alta Velocità/Alta Capacità ferroviaria Milano-Genova, Napoli-Bari e Verona-Padova, oltre che ad alcuni grandi progetti all’estero tra cui, in particolare, le commesse negli USA della partecipata Lane, l’impianto idroelettrico Snowy 2.0 in Australia, il progetto ferroviario Hurontario Light Rail in Canada, la diga di Koysha in Etiopia e la linea ferroviaria Nykirke-Barkaker in Norvegia.

L’EBITDA adjusted si attesta a €251 milioni (€189 milioni), mentre l’EBIT adjusted è pari a €124 milioni (€91 milioni). L’incremento dell’EBIT adjusted pari a €34 milioni conferma l’attesa redditività dei progetti in portafoglio che è stata preservata anche grazie all’utilizzo di strumenti di “pass through” e mitigazione dei rischi in contratti che vedono come controparte prevalentemente enti pubblici.

La gestione finanziaria evidenzia proventi netti per circa €50 milioni rispetto a oneri netti pari a €53 milioni del primo semestre 2021. Tale voce comprende:

  • proventi finanziari per €67 milioni (€30 milioni nel primo semestre 2021);
  • oneri finanziari per €89 milioni (€102 milioni nel primo semestre 2021);
  • risultato della gestione valutaria positivo, pari a €72 milioni (positivo per €19 milioni nel primo semestre 2021).

L’incremento dei proventi finanziari riflette tra l’altro gli effetti della "Sopravvenienza attiva da esdebitazione", pari ad €18 milioni, rilevata a valle dell’omologa del Concordato Preventivo della controllata Afragola FS e gli interessi incassati, pari a €11 milioni, a seguito della definizione del procedimento giudiziario che ha riconosciuto al Gruppo i maggiori oneri e costi sostenuti per la realizzazione del Lotto 4 dell’Autostrada Orastie-Sibiu in Romania.

La gestione valutaria ha generato utili netti pari a €72 milioni principalmente riconducibili all’andamento dell’euro nei confronti del dollaro statunitense, del dollaro canadese, del BIRR etiope, del riyal del Qatar e del pesos colombiano.

Il risultato prima delle imposte adjusted si attesta a €174 milioni (€20 milioni nel primo semestre 2021).

Le imposte sul reddito adjusted si attestano a €71 milioni (€64 milioni nel primo semestre 2021) e risentono principalmente delle dinamiche reddituali delle Società partecipate e dei diversi regimi impositivi vigenti nei paesi in cui il Gruppo opera.

Il risultato delle attività operative cessate evidenzia un onere netto di €15 milioni riferibile alla chiusura di attività all’estero che facevano capo ad Astaldi S.p.A. e che non rispondono alle strategie di pianificazione commerciale e industriale del Gruppo (principalmente, alla divisione “Astaldi Georgia”).

L’utile attribuibile alle interessenze dei terzi pari a €24 milioni (perdita pari a €9 milioni nel primo semestre 2021) è principalmente riconducibile alle controllate che operano sui progetti Snowy 2.0 in Australia, passante ferroviario di Göteborg in Svezia, linea ferroviaria Nykirke-Barkaker in Norvegia e alle attività della controllata Lane.

Le dinamiche sopra descritte determinano un utile netto adjusted attribuibile al Gruppo di €64 milioni, che si confronta con una perdita di €39 milioni nel primo semestre 2021.

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DATI FINANZIARI CONSOLIDATI AL 30 GIUGNO 2022

La posizione finanziaria netta delle attività continuative al 30 giugno 2022 è negativa per €397 milioni, in miglioramento di €143 milioni, rispetto al 30 giugno 2021 (€540 milioni). La variazione di €864 milioni rispetto al 31 dicembre 2021 (cassa netta per €467 milioni) riflette una dinamica tipica del ciclo dei pagamenti che, nella prima metà dell’esercizio, mostra tradizionalmente una maggiore crescita del capitale circolante netto, oltre che ad un parziale slittamento al secondo semestre degli incassi per le compensazioni relative all’incremento dei prezzi delle materie prime in Italia, previste dalle misure adottate dal Governo nel corso del mese di maggio 2022.

Si fa presente che nel mese di luglio sono stati incassati €150 milioni circa di cui circa €100 milioni relativi all'anticipo contrattuale della commessa “Diriyah Square – Package” in Arabia Saudita e circa €50 milioni a seguito dell'esecuzione delle sentenze che riconoscono alla controllata Fibe parte delle ragioni di credito a titolo di "tariffa e rendicontazione" nell'ambito del contenzioso in essere contro la Presidenza del Consiglio dei Ministri relativamente alla gestione e trattamento di rifiuti in Campania.

L’indebitamento lordo si attesta a €2.775 milioni, in riduzione di €192 milioni rispetto al 30 giugno 2021 (€2.968 milioni), e in aumento di €121 milioni rispetto al 31 dicembre 2021 (€2.655 milioni).

Contestualmente, il Gruppo riporta un totale di disponibilità liquide per €1.520 milioni, di cui circa €491milioni sono disponibili a livello Corporate (includendo la controllata Lane).

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PORTAFOGLIO ORDINI, PRINCIPALI NUOVI ORDINI E PIPELINE COMMERCIALE

Nel primo semestre 2022, il portafoglio ordini totale risulta pari a €47,2 miliardi, di cui €38,5 miliardi relativi a construction e €8,8 miliardi riferiti a concessions e operation & maintenance. Prosegue il trend di crescita del backlog construction che segna un +4,4% rispetto all’esercizio 2021.

Il 90% del backlog construction del Gruppo è relativo a progetti legati all’avanzamento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite. In termini di geografie presidiate, proseguendo la strategia di derisking, il portafoglio ordini risulta prevalentemente distribuito tra Italia, paesi dell’Europa Centrale e del Nord, Stati Uniti ed Australia - principalmente in segmenti legati alla mobilità sostenibile quali l’alta velocità, il settore ferroviario e il settore stradale - portando i progetti in queste geografie al 74% del backlog construction. Di seguito la ripartizione geografica e per aree di business del backlog construction:

 

 

Il totale dei nuovi ordini acquisiti, comprensivo delle variation order e dei best offer, da inizio anno ammonta a circa €8,1 miliardi. In particolare, i nuovi ordini sono pari a €3,7 miliardi, le variation order pari a €1,8 miliardi mentre i progetti per i quali Webuild è risultata migliore offerente ammontano a €2,7 miliardi.

Nel corso del semestre, si registrano inoltre passi avanti per il mega contratto per l’alta velocità in Texas ($16 miliardi): la Corte Suprema del Texas ha infatti decretato in favore di Texas Central, affermando il suo diritto ad acquisire i terreni necessari alla realizzazione della nuova linea ferroviaria ad alta velocità che collegherà Dallas e Houston. L’inserimento di questo contratto nel portafoglio ordini è previsto avvenire ad esito della financial closure.

La pipeline complessiva delle attività commerciali del Gruppo ammonta a circa €49,0 miliardi ed include gare presentate ed in attesa di aggiudicazione per circa €16,3 miliardi. Di seguito la ripartizione per categoria e per area geografica della pipeline commerciale:

 

 

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EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

I risultati del primo semestre 2022 dimostrano ancora una volta la resilienza e la solidità del Gruppo, nonostante le tensioni geopolitiche, in misura inferiore gli effetti della crisi pandemica da Covid 19 e l’incremento generalizzato dei prezzi delle principali materie prime.

Per fronteggiare quest’ultimo aspetto, il Gruppo si avvale, a livello internazionale, di clausole di mitigazione dei rischi previste nei contratti redatti secondo gli standard “FIDIC”; mentre in Italia, con il Decreto Aiuti sono stati stanziati oltre €10 miliardi fino al 2026 a copertura delle compensazioni per l’adeguamento prezzi, a supporto dei progetti in corso e delle nuove gare.

Al netto di effetti ad oggi non prevedibili, derivanti da eventuali ricadute dell’emergenza sanitaria e dall’inasprimento del conflitto militare tra Russia e Ucraina - dove il Gruppo non è presente - l’execution dei progetti in corso, l’importante portafoglio ordini e la crescente domanda nei mercati core di infrastrutture sostenibili consentono di confermare la Guidance finanziaria per il 2022:

  • Book to bill: >1,0x medio nel periodo 2022-24
  • Ricavi: €7,0 -7,5 miliardi, coperti interamente dall’attuale backlog
  • Ebitda margin: 7-7,5%, supportato dal processo di efficientamento dei costi già in atto
  • Mantenimento di una posizione finanziaria netta positiva (cassa netta)

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Massimo Ferrari, in qualità di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, dichiara, ai sensi del comma 2 dell’art. 154 bis del TUF, che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde allo stato delle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.

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I risultati del Gruppo relativi al primo semestre 2022 saranno presentati alla comunità finanziaria il 29 luglio 2022 nel corso di una conference call alle ore 9.00 CET (UTC +01:00).

Per informazioni rivolgersi ai contatti in calce al presente comunicato.

 

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Disclaimer

Questo comunicato stampa contiene dichiarazioni previsionali ("forward-looking statements"). Queste dichiarazioni sono basate sulle attuali aspettative e proiezioni del Gruppo relativamente ad eventi futuri e, per loro natura, sono soggette ad una componente intrinseca di rischiosità e di incertezza. Sono dichiarazioni che si riferiscono ad eventi e dipendono da circostanze che possono, o non possono, accadere o verificarsi in futuro e, come tali, non si deve fare un indebito affidamento su di esse. I risultati effettivi potranno differire in misura anche significativa rispetto a quelli annunciati in relazione a una molteplicità di fattori, tra cui: la volatilità e il deterioramento dei mercati del capitale e finanziari, variazioni nei prezzi delle materie prime, cambiamenti nelle condizioni macroeconomiche e nella crescita economica ed altre variazioni nelle condizioni di business, di natura atmosferica, per inondazioni, terremoti o altri disastri naturali, mutamenti della normativa e del contesto istituzionale (sia in Italia che all’estero), difficoltà nella produzione, inclusi i vincoli nell’utilizzo degli impianti e nelle forniture e molti altri rischi e incertezze, la maggioranza dei quali è al di fuori del controllo del Gruppo.

Webuild risultati al 30 giugno 2022

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