Linea C della Metropolitana di Roma: il futuro della mobilità
La nuova linea metropolitana della capitale che unisce sostenibilità, cultura e innovazione

Il progetto della Linea C della Metropolitana di Roma - doterà la città di un’infrastruttura all’avanguardia nell’ambito della mobilità sostenibile. Si tratta di una metropolitana moderna, al servizio di una città che non può prescindere da un'infrastruttura strategica e d'eccellenza. Un’opera che “fa la storia”,
La costruzione di una simile opera rappresenta una sfida ingegneristica. Il suolo di Roma è, per caratteristiche antropiche, unico al mondo: una città viva e all’opera da oltre 3.000 anni dove rimangono le testimonianze delle civiltà che si sono succedute. Nel realizzare la Linea C della Metropolitana di Roma, la sfida è quella di costruire un’opera fondamentale per il presente e per il futuro, nel rispetto del passato.
La linea C della Metropolitana e le sue stazioni
La linea attraversa Roma, collegando la città da Sud-Est a Nord-Ovest, connettendo la periferia al centro. Attraversa quartieri storici della città come Centocelle, Pigneto, Appio Latino e il Centro Storico, per poi arrivare al quartiere Della Vittoria nei pressi della Farnesina. È lunga circa 29 km, circa 20 km in sotterraneo e circa 9 km in superficie, per un totale di 31 stazioni, dalla fermata Monte Compatri/Pantano a Farnesina.
L’esecuzione del progetto procede per tratte funzionali. Al momento è già in funzione la tratta che dal capolinea a Pantano, nel comune di Monte Compatri, arriva a San Giovanni, verso il centro: un percorso di 19 km di linea, con 22 stazioni e 1 deposito officina già funzionanti.
Sono state completate, inoltre, le stazioni di Porta Metronia e Colosseo - Fori Imperiali, e sono in corso i lavori per la stazione Venezia. Sono in fase di progettazione esecutiva le stazioni di Chiesa Nuova, San Pietro, Ottaviano e Clodio/Mazzini. Sono invece in fase di progettazione definitiva le stazioni di Auditorium e Farnesina. Il progetto prevede complessivamente 4 stazioni di interscambio: con la Linea A nelle stazioni di San Giovanni e Ottaviano, con la Linea B presso la fermata Colosseo e con le ferrovie locali FL1/FL3 presso la fermata Pigneto.
Aspetto unico del progetto della Linea C della Metropolitana di Roma sono le archeostazioni, veri e propri musei diffusi che collegheranno le principali aree culturali della città attraverso un percorso arricchito dai reperti archeologici rinvenuti durante gli scavi: oltre a San Giovanni, operativa, saranno archeostazioni Porta Metronia, Colosseo/Fori Imperiali, Venezia.
Metronauti Stazione Colosseo - Fori Imperiali
Videonews Linea C. Aprono le Archeostazioni Colosseo/Fori Imperiali e Porta Metronia
Come si scava una stazione della Metro C di Roma? La realizzazione della stazione Piazza Venezia – Geopop/Webuild
Metropolitana di Roma, Linea C - Italia
Come si costruisce il futuro
Per realizzare una grande opera complessa in un territorio unico, è stato necessario scegliere con molta attenzione e preparazione le tecniche di scavo e costruttive più adeguate al contesto.
Differenti tecniche di scavo per realizzare la Linea C
Gli scavi delle gallerie sono stati realizzati attraverso due metodologie, lo scavo tradizionale e lo scavo meccanizzato con l’uso di TBM (Tunnel Boring Machine). In virtù dei vincoli storici e strutturali dell’area, l’uso di una tecnica o dell’altra è stato attentamente studiato sulla base delle necessità ingegneristiche e del terreno.
Le TBM (di tipo EPB - Earth Pressure Balance) sono macchine escavatrici di ultima generazione che sostengono il fronte scavo e rivestono la galleria, rendendola pronta per essere attrezzata e per farla funzionare, con un risparmio dei tempi notevole.
Diaframmi sacrificali e congelamento
Durante i lavori, sono state usate diverse tecniche all’avanguardia proprio per coniugare l’efficacia e la sicurezza degli scavi con le esigenze storiche e monumentali del contesto in cui sorge l’opera.
Un esempio significativo è rappresentato dalla tecnica dei diaframmi sacrificali, impiegata per la prima volta a Roma e in Italia. Questa soluzione innovativa permette di eseguire gli scavi in sicurezza, tutelando al tempo stesso il patrimonio storico e artistico della città. I diaframmi sono delle pareti in calcestruzzo non armato, perpendicolari alle pareti perimetrali, che, assolto il loro compito di sostegno, vengono demolite con il procedere degli scavi della stazione.
Ulteriore soluzione utilizzata è il congelamento, una tecnica di consolidamento del terreno che prevede la realizzazione di una parete protettiva di terreno congelato all’interno del quale vengono eseguite le operazioni di scavo della galleria e di costruzione del rivestimento. Questa tecnica rappresenta la scelta più appropriata nei casi in cui si opera in ambienti urbani con terreni molto permeabili perché garantisce il maggior livello di sicurezza possibile.
Metropolitana di Roma, Linea C, Overview progetto - Webuild

Dati tecnici della Metro C di Roma
Dati relativi al tracciato Monte Compatri/Pantano - Farnesina
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Lunghezza totale del tracciato
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Stazioni
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Interconnessioni con altre linee
Costruire il futuro, dar valore alla storia
La sfida, nella costruzione della Metropolitana di Roma - Linea C, è doppia: ingegneristica, da un lato, ma anche della conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale della città, il cui centro storico è dal 1980 riconosciuto dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità.
Il progetto della Linea C cambia il paradigma che spesso accompagna l’edilizia a Roma: il passato non è un impedimento ma un valore, e la realizzazione dell’opera diventa un’occasione unica per valorizzarlo.
Studi per la tutela del patrimonio archeologico
La realizzazione delle stazioni della Linea C della Metropolitana di Roma è avvenuta con la costante collaborazione delle Soprintendenze statali e comunali. Da questo continuo e virtuoso scambio è nato un articolato programma di indagini che ha consentito di individuare numerosi reperti e di aggiornare le carte archeologiche in aree ancora poco indagate.
Lungo il tracciato Pantano-San Giovanni sono stati esplorati 29 siti con modalità archeologica. Nell’area centrale, lungo le tratte via Sannio - piazzale Clodio/Mazzini sono stati aperti ulteriori 22 cantieri con scavo archeologico per le indagini preventive. Storia e futuro, quindi, si sono spesso incontrati nello stesso scavo.
Di concerto con la Soprintendenza Speciale di Roma, è stato redatto un documento e approntata una specifica procedura per coniugare l’avanzamento dei lavori con il rispetto dei beni archeologici ancora sepolti. Questo documento prende il nome di “Prontuario delle indagini archeologiche di seconda fase” ed è il primo documento di questo genere mai predisposto in Italia.
Top-down archeologico
Nell'ambito di questa fruttuosa collaborazione si è affinata la tecnica di scavo archeologico con metodologia "top-down", pensata per coniugare l’esigenza di eseguire scavi archeologici a cielo aperto, fino ad una profondità di 18-20 m da piano campagna, con la necessità realizzativa di limitare le aree di cantiere.
Il top-down archeologico prevede la realizzazione in discesa dei solai intermedi e garantisce la possibilità di eseguire gli scavi archeologici contemporaneamente alla realizzazione dei solai, ottimizzando tempi e spazi del cantiere.
Durante gli scavi sono stati recuperati oltre 500.000 reperti, 4.000 nella sola stazione San Giovanni, che è stata trasformata in "archeostazione", una vera a propria stazione-museo caratterizzata da teche e aree espositive con reperti e innesti informativi a parete. Una soluzione diventata modello anche per le altre stazioni in costruzione. Ha ricevuto il premio ROMARCHITETTURA 6, riconoscimento assegnato proprio per all’allestimento museografico della stazione conferito a Metro C nel 2017 da IN/ARCH Lazio.
Un monitoraggio costante
Lungo il suo percorso, la Linea C della Metropolitana di Roma interagisce con palazzi storici e monumenti di grande pregio che si trovano in superficie, come il Colosseo, la Basilica di Massenzio o il Vittoriano.
Per garantire la salvaguardia di questo patrimonio, è stato istituito un Comitato Tecnico Scientifico, cui ha fatto seguito uno studio di Interazione Linea-Monumenti durato 4 anni che ha interessato 14 siti e 40 tra edifici storici e chiese lungo tutta la Linea C.
Al contempo, è stato avviato un monitoraggio costante degli edifici, al fine di verificare la corrispondenza fra le previsioni progettuali e i dati e le misure acquisite. È stata infatti stipulata una convenzione con il Dipartimento di Ingegneria Geotecnica e Strutturale dell’Università "La Sapienza" per le analisi strutturali del terreno da cui sono stati elaborati modelli in 2D e 3D.
Il monitoraggio continua in corso d’opera, attraverso modelli d’analisi che permettono di approfondire il progetto. Per questo scopo è stato implementato un sistema di monitoraggio ad hoc, opportunamente tarato e messo a punto per la Linea C, che si avvale dell’utilizzo di una piattaforma SDD. L'automazione del processo permette il confronto con i dati raccolti in precedenza garantendo affidabilità e velocità.
Lo storico dell'arte Claudio Strinati ripercorre il tragitto della Linea C mostrando come questo si intreccia con i luoghi dell'antica Roma e dell'ansa barocca del centro città.
Duemila metri, duemila passi, una vita. Un viaggio di Claudio Strinati nei cantieri della Metro C
Metropolitana di Roma Linea C, Stazione Colosseo, Credits Metro C - Webuild
Costruire un futuro di innovazione, sviluppo e sostenibilità
Il driverless
La Metro di Roma - Linea C fa correre l’innovazione. Fra gli elementi tecnologici di rilievo rientra il sistema driverless, che viene già usato in tutte le stazioni in esercizio. La tecnologia driverless, o nello specifico Sistema di Automazione Integrale, gestisce tutte le funzioni del veicolo da remoto, senza la presenza del macchinista a bordo. Tutto viene gestito dalla Direzione Centrale Operativa (DCO), che è sia il cuore che il cervello di questo sistema. Dalla Centrale ai treni, un altro piccolo primato: i treni driverless della Linea C sono i treni ad alta automazione più lunghi d’Europa, con 109,4 m di lunghezza.
I benefici della Linea C della Metropolitana di Roma
La Linea C della Metro di Roma rappresenta un’opportunità di sviluppo già a partire dalla sua realizzazione. A cominciare dallo sviluppo economico: dall’inizio lavori, il progetto ha coinvolto circa 1.800 fornitori, con una filiera radicata nel nostro Paese: circa il 98% delle aziende coinvolte sono italiane.
L'opera contribuisce a rendere Roma più accessibile, ricucendo la periferia sud-orientale al centro, integrandosi pienamente nel sistema dei trasporti pubblici e generando un vero e proprio “effetto rete” per la mobilità di Roma.
In particolare, la Linea C consentirà di trasportare fino a 800.000 passeggeri al giorno, vale a dire potenzialmente 24.000 utenti all’ora per senso di marcia.
La linea della sostenibilità e della rigenerazione urbana
Terminate le opere nel sottosuolo, le aree dei cantieri in superficie vengono man mano restituite alla cittadinanza. Le sistemazioni esterne di stazioni e pozzi sono progettate per creare veri e propri luoghi di aggregazione e socializzazione, fruibili dai cittadini.
La Linea C della Metropolitana di Roma costruisce sostenibilità. Già durante i lavori è stato dato ampio spazio al verde cittadino: nel progetto sono stati realizzati circa 108.000 m2 di aree a verde e sono stati piantumati oltre 4.300 nuovi alberi. La linea avrà un grande impatto anche in termini di sostenibilità futura. Per l'intera linea, si stima una riduzione di emissioni di CO2 di circa 310.000 tonnellate all'anno.
Alcune delle soluzioni impiegate nella realizzazione della Linea C della Metro potranno diventare un punto di riferimento per l’ingegneria delle opere pubbliche in contesti complessi dal punto di vista antropico e culturale. Un’opera che, sotto tutti gli aspetti, è già capace di costruire futuro.

KPI di sostenibilità della Linea C della Metro di Roma
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Riduzione delle emissioni di Co2 all'anno
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Incidenti stradali
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Ore di trasporto pubblico all’anno nell’ora di punta
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Ore di trasporto privato all’anno
Linea C della Metro: Stazione Piazza Venezia, nel cuore di Roma
La Stazione Venezia della Linea C della Metropolitana sorge nel cuore storico, culturale, turistico e politico di Roma, circondata da monumenti unici (il Vittoriano, Palazzo Venezia, il Palazzo delle Assicurazioni Generali, la Chiesa di Santa Maria di Loreto) in un’area ricca di reperti archeologici.
Realizzare una stazione della metropolitana in quest’area, scavando in profondità, conservando intatti i tesori circostanti e mantenendo il ruolo di collegamento nevralgico della Piazza, è una sfida ingegneristica unica e insieme un’opportunità di raggiungere profondità mai esplorate e valorizzare il patrimonio archeologico.
La stazione della Linea C si configura come un’opera unica, integrata con il contesto urbano e museale, importante snodo nel sistema di trasporti della Capitale. Un nuovo modo per coniugare cultura, innovazione e sostenibilità.
Il nuovo Polo Museale
La stazione di Piazza Venezia della Metropolitana di Roma si svilupperà su otto livelli, di cui 6 sotterranei, collegati da 27 scale mobili, 6 ascensori e da banchine di 110 metri. Saranno tre gli accessi diretti alla piazza al servizio delle tre aree museali:
- sistema di Palazzo Venezia tramite due scale mobili, una scala fissa e un ascensore;
- sistema dell’Ateneo di Adriano e Fori Imperiali, tramite due scale mobili, una scala fissa e un ascensore vetrato;
- sistema del Vittoriano, tramite una scala mobile e una fissa.
Grazie alla sua posizione strategica, Stazione Venezia della Linea C sarà anche snodo di connessione tra i complessi museali circostanti. Una volta raggiunto il primo livello interrato, i viaggiatori potranno accedere direttamente alle aree museali di Palazzo Venezia, ai resti dell’Ateneo di Adriano, al Parco Archeologico dei Fori Imperiali e al Vittoriano.
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Linea C, Stazione Colosseo - Fori Imperiali, la stazione dei pozzi
La stazione Colosseo - Fori Imperiali si sviluppa su quattro livelli interrati e rappresenta uno dei nodi più significativi dell’intera Linea C.
La stazione sorge in un contesto unico al mondo, denso sotto il punto di vista storico e urbanistico. Le soluzioni per la sua realizzazione non potevano prescindere da tutti questi aspetti: il progetto è pensato per integrarsi nell’area monumentale, sia per quanto riguarda l’estetica della stazione, che per gli allestimenti museali al suo interno.
La stazione si sviluppa al di sotto di Via dei Fori Imperiali, nell’area fra il Colosseo e la Basilica di Massenzio. Ha una larghezza in pianta variabile tra 30 e 50 m e una lunghezza complessiva di circa 240 m. Raggiunge i 32 m di profondità dal piano stradale e si sviluppa su 4 livelli interrati: un piano atrio, musealizzato, da cui è possibile raggiungere direttamente la stazione Colosseo della Linea B; un piano destinato ai locali tecnici; un piano mezzanino, anch'esso musealizzato; il piano banchina; in aggiunta a questi, si inseriscono il solaio di copertura e il solaio di fondazione.
Stazione Colosseo - Fori Imperiali, muoversi in un'area Patrimonio dell'Umanità
Il sottosuolo di Roma racconta un'articolata stratificazione archeologica: dall’età Repubblicana a quella Imperiale, dal Medioevo al Rinascimento, fino alle trasformazioni urbanistiche del Novecento. L’ultima fra queste è la realizzazione di via dei Fori Imperiali, aperta negli anni ’30 come asse monumentale tra Piazza Venezia e il Colosseo.
Il centro storico è quindi un’area che nei secoli si è arricchita di testimonianze inestimabili, tanto da essere stato dichiarato dall’UNESCO, nella sua interezza, Patrimonio dell’Umanità. Qui si concentrano monumenti di eccezionale valore universale, come il Colosseo e l'Arco di Costantino, il Foro Romano, il Palatino, i Fori Imperiali.
Stazione Colosseo - Fori Imperiali, la sfida ingegneristica
La realizzazione della stazione e della sua interconnessione con la Linea B, considerato il contesto storico e urbanistico, ha richiesto l’impiego di soluzioni ingegneristiche all’avanguardia.
Un sistema di diaframmi in cemento armato, spessi oltre un metro e profondi fino a 48 metri, ha racchiuso lo scavo della stazione come fosse una grande “scatola” protettiva, mentre migliaia di sensori e strumenti di monitoraggio hanno vigilato in tempo reale su ogni vibrazione.
Particolarmente sfidante è stata la realizzazione dell'interconnessione: per realizzarla è stato necessario tagliare una parte della calotta esistente della galleria della Linea B e varare una struttura di scavalco che consentisse l'accesso ai due binari senza interrompere il servizio. Il collegamento tra le linee è stato costruito sopra i binari in esercizio completando il taglio della calotta della galleria esistente, e varando due travi longitudinali che rappresentano l’ossatura portante della struttura di scavalco. Sono state infine varate delle strutture prefabbricate (predalles) e realizzati i solai di fondo e di copertura.
Metropolitana di Roma, Linea C, Infografica Stazione Colosseo-Fori Imperiali - Webuild
Video 3D della nuova stazione Colosseo-Fori Imperiali della Linea C
Stazione Porta Metronia, una porta dal passato al futuro
La stazione Porta Metronia sorge in un angolo di Roma dove si respira la storia. Si trova infatti a piazzale Ipponio, in corrispondenza dell’incrocio tra via Farsalo e via dei Laterani, lungo le Mura Aureliane. Il corpo della stazione si sviluppa su una pianta rettangolare di 118 m di lunghezza e 28 m di larghezza, articolata su 5 livelli interrati, fino a una profondità massima di 30 m sotto il piano stradale. La stazione ha tre accessi: in via dei Laterani, su via Farsalo e su viale Ipponio .
Il design della stazione è pensato per integrarsi con il contesto circostante. Al centro della struttura c’è una piazza ipogea, situata a circa 6 m sotto il piano stradale. Dalla piazza è possibile accedere, in maniera indipendente, sia alla stazione che al nuovo Museo Porta Metronia, dedicato ai ritrovamenti.
Quattro parallelepipedi verticali, rivestiti in lastre di travertino ed emergenti per circa 3 m dal piano di calpestio, agiscono da pozzi di luce naturale, incanalando l'illuminazione verso le aree museali sottostanti.
La stazione Porta Metronia segna un nuovo traguardo per la Linea C. È l’inizio di un percorso che, passando per Colosseo - Fori Imperiali, condurrà alla futura stazione Venezia e poi ancora oltre: Chiesa Nuova, San Pietro, Ottaviano, fino a Clodio/Mazzini, Auditorium e Farnesina. Non è solo un’infrastruttura al servizio della mobilità: è l’espressione tangibile di una visione in cui la storia profonda di Roma si intreccia con le ambizioni di una capitale moderna, connessa, europea.
Metropolitana di Roma, Linea C, Infografica Stazione Porta Metronia - Webuild




