Stadio Olimpico di Roma
Lo stadio principale della città di Roma, ideato nel 1927 con il nome di Stadio dei Cipressi e completato solo nel 1953, è all’inizio noto come lo stadio dei Centomila per via della sua capienza, ma diventa per tutti lo Stadio Olimpico con l’assegnazione a Roma dei Giochi Olimpici del 1960.
È lo stadio della capitale italiana e lo stadio di riferimento per i grandi eventi. E proprio in occasione di un grande evento, i Campionati del Mondo del 1990, sono stati portati a termine gli ultimi interventi sostanziali di ristrutturazione e copertura, realizzati da Webuild. Un contratto chiavi in mano, nell’insieme poco meno di tre anni di lavori nel corso dei quali lo stadio viene quasi totalmente ricostruito in cemento armato, le curve vengono avvicinate al campo e tutta l’opera è coperta con una tensostruttura bianca.
Una volta terminato, il nuovo Olimpico, moderno, funzionale e imponente nel design, passava da 54.000 a oltre 82.000 spettatori divenendo così uno dei primi 15 stadi di calcio al mondo per capienza al momento della ristrutturazione nel 1990.
Uno stadio di riferimento nel panorama europeo, non solo per il calcio ma anche per l’atletica leggera e per il rugby, che ha scelto l’Olimpico come il palcoscenico di riferimento per il Sei Nazioni, il trofeo rugbistico più prestigioso del Vecchio Continente.
Grandi Quantità
Acciaio: 5.700 tonnellate
Calcestruzzo e prefabbricato: 28.000 m3
Superficie totale della nuova copertura: 42.000 m2
Grandi quantità
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Acciaio
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Calcestruzzo e prefabbricato
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Superficie totale della nuova copertura