12 maggio 2021
Pietro Salini all’evento COIMA sulla rigenerazione urbana: ritrovare capacità di progettare per dare lavoro oggi e una visione futura al paese
Milano, 12 maggio 2021 – Una visione comune per il futuro, uno spirito propositivo e non divisivo che rilanci una nuova capacità di progettare e costruire per dare lavoro subito, considerando l’occupazione la prima vera forma di sostenibilità. Queste le sfide principali che l’Italia deve saper affrontare oggi secondo Pietro Salini, Amministratore Delegato di Webuild, in occasione dell’evento digitale "Rigenerazione Urbana" organizzato da COIMA, piattaforma attiva nell’investimento, sviluppo e gestione di patrimoni immobiliari per conto di investitori istituzionali.
Per poter plasmare un futuro migliore per il Paese, servono manutenzione, mobilità sostenibile per le città e tra le città, interventi contro il dissesto idrogeologico e gestione efficace delle risorse idriche. Ma, secondo Salini, è necessario prima di tutto partire dal rilancio dell’occupazione e dal sostegno alla domanda, anche grazie all’impiego di risparmi privati record, ad oggi per la maggior parte inutilizzati.
“Dobbiamo correre contro il tempo per avviare i lavori delle opere incluse nel PNRR nel 2026, ma abbiamo di fronte una sfida ancora più grande, che è la sfida della progettazione per il futuro, per la quale non abbiamo bisogno di aspettare i tempi di attivazione del PNRR, dobbiamo partire subito - ha commentato Salini. Il nostro Gruppo è appena entrato in OICE (Associazione delle organizzazioni di ingegneria e architettura) perché il più grande contributo che Webuild può dare oggi al Paese è offrire la nostra esperienza per mettere in moto questa macchina del pensiero. Eseguire le opere è sempre possibile, è la loro progettazione a rappresentare la fase più lunga e complicata. Dal momento della sua concezione al suo affidamento, prima del lancio di una gara in Italia si impiegano normalmente 10-15 anni. Con questi ritmi non possiamo eseguire quanto previsto dal PNRR e soprattutto non potremo dare al Paese lo stimolo di cui ha bisogno ora. Abbiamo il dovere di inventare il futuro della nostra industria e del nostro Paese, e adesso ne abbiamo l’occasione”.
E, ha proseguito Salini, “dobbiamo tener conto che il PNRR prevede risorse limitate, ed è per questo fondamentale mobilitare tutte le risorse disponibili comprese quelle private, pari alla cifra record di 1800 miliardi di euro bloccati nei depositi bancari. Per farlo dobbiamo creare fiducia nel futuro, rimboccandoci le maniche e facendo ognuno la sua parte. E’ necessario ritrovare lo slancio degli anni 50, ricostruendo un Paese devastato già prima della pandemia. Abbiamo già speso in sostegni quasi 200 miliardi, oggi fermi sui conti correnti a causa delle aspettative negative del mercato e delle famiglie. Lo Stato deve fare uno sforzo enorme per creare un nuovo clima di fiducia che possa mobilitare queste risorse. Si pensi che 200 miliardi potenziali di investimento in tema di rigenerazione urbana possono generare 1,5 milioni di posti di lavoro”.
In termini di priorità per gli investimenti in infrastrutture, ha concluso Salini, “negli ultimi 10 anni l’Italia ha investito pochissimo nel settore. E’ quindi necessario prima di tutto intervenire con interventi a breve termine, a partire dalla manutenzione, perché si è largamente superata la vita tecnica delle opere realizzate in calcestruzzo negli anni ‘50. Dobbiamo investire in mobilità sostenibile realizzando reti metro efficienti ed evitando gli spostamenti privati in città. Se Genova e Milano fossero già oggi unite dall’alta velocità ferroviaria, che Webuild sta realizzando, potremmo pensare a spostamenti tra le due città in 40 minuti. Ma per realizzare tutto questo è necessario contare, come per il Ponte Genova San Giorgio, non su leggi speciali ma su un afflato continuo e collettivo e normativa europea, che già abbiamo.
Quest’esperienza è già avvenuta in passato, come dimostra anche l’Autostrada del Sole, realizzata in soli 7 anni nonostante attraversi l’intero Paese”.