30 luglio 2020

Webuild: crescita futura attesa con Progetto Italia e decreto rilancio. Pronti a nuovo piano industriale triennale appena situazione normalizzata

NOTE STAMPA

Milano, 30 luglio 2020 – “I nostri risultati in questi primi mesi del 2020 raccontano il raggiungimento dei risultati attesi nell’ambito di Progetto Italia, che sta diventando realtà, una occasione di crescita straordinaria che disegnerà un futuro molto positivo per il nostro Gruppo. L'effetto combinato dell'aggregazione con Astaldi e lo stimolo del cosiddetto "Decreto Rilancio" neutralizzeranno completamente gli effetti dovuti al COVID-19. Prevediamo un miglioramento significativo della nostra posizione finanziaria netta combinata entro la fine dell'anno. Continueremo ad espanderci in mercati che hanno potenzialità molto interessanti per il Gruppo, come Europa, Australia, Medio Oriente e Nord America. La nostra attenzione sarà rivolta a progetti che supportano i clienti nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità”, ha dichiarato l’AD di Webuild Pietro Salini commentando i risultati finanziari del Gruppo al 30 giugno 2020.  

“Il Tribunale di Roma ha pubblicato il decreto di omologa del concordato preventive di Astaldi, uno step fondamentale in un processo che verrà completato con l'aumento di capitale entro 120 giorni da tale approvazione. L'acquisizione porterà al Gruppo oltre 6,4 miliardi portafoglio ordini, creerà un gruppo con una base aggregata di ricavi di oltre 6,3 miliardi (con un incremento di circa il 15% rispetto all'anno precedente), senza includere tutti gli impatti di cui beneficeremo per sinergie e riorganizzazione. Oltre a una scala maggiore, l’operazione apporterà un patrimonio netto più forte e ancor più importante porterà un contributo netto di liquidità”.

“Siamo usciti da questo periodo - ha proseguito Salini - con una buona liquidità, grazie ad una prudente riduzione delle linee di credito disponibili che ci permettono di avere disponibili circa 750 milioni di euro di liquidità a livello aziendale. Non appena il contesto esterno si normalizzerà, presenteremo un piano industriale triennale. In questi mesi abbiamo applicato i più severi protocolli di sicurezza per consentire ai nostri cantieri di continuare a lavorare. Queste misure - come il distanziamento sociale - hanno ovviamente avuto un impatto sulla produttività che comunque potremo recuperare nella seconda metà dell’anno. Ma la redditività di base del Gruppo è rimasta solida, grazie anche alla nostra presenza geografica ben diffusa”.

Vale la pena sottolineare, ha commentato Massimo Ferrari, General Manager Corporate and Finance, l'effetto finanziario derivante dall'articolo 207 del decreto rilancio. “Questo decreto consente pagamenti anticipati contrattuali fino al 30 percento. Il decreto favorisce inoltre gli appaltatori che hanno già beneficiato di anticipi previsti contrattualmente o che hanno già iniziato a lavorare su progetti senza ricevere alcun anticipo. Si prevede che questo decreto avrà impatti significativi sulla seconda metà degli anni in termini di flusso di cassa per il Gruppo. Stimiamo un impatto potenziale completo di 1,6 miliardi che potrebbe portare a una posizione finanziaria netta positiva”.

E, ha continuato Ferrari, “grazie all'intensa attività commerciale prevediamo un recupero complessivo delle nostre operazioni, sia in termini di produttività che di margini. Prima della fine dell'anno è prevista l'approvazione e la presentazione dell'aumento di capitale in Astaldi. L'acquisizione sarà di accrescimento per il gruppo, sia in termini operativi che finanziari. In quel momento presenteremo un piano aziendale di 3 anni per il nuovo Gruppo. Stiamo anche prendendo in considerazione attività complementari che potrebbero stabilizzare il flusso di cassa. Una di queste sarebbe la manutenzione stradale e autostradale. In Italia ci sono più di 7000 chilometri di autostrade e più di 20.000 chilometri di strade statali che devono essere mantenute e riparate. È un mercato del valore di miliardi di euro. Vorremmo creare una società per coordinare il lavoro da svolgere con le imprese locali. Abbiamo già in mente alcune Business Unit dei nostri competitor, da includere in Progetto Italia, che potrebbero aiutarci a sviluppare questo nuovo modello di business. L'idea può essere applicata anche nel settore ospedaliero, penitenziario e scolastico. Partiremmo dall'Italia, ma la necessità di manutenzione è diffusa in tutto il mondo.

Webuild: crescita futura attesa con Progetto Italia e decreto rilancio. Pronti a nuovo piano industriale triennale appena situazione normalizzata
Materiale informativo - Progetto Ponte sullo Stretto di Messina
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